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426 Li li Ito a cui essi appartennero. Ma in questo secolo pochi furono que’ professori che avessero stabil sede; e molti inoltre, celebri pe’ loro scritti legali, non tennero mai in alcun luogo scuola di legge. Noi perciò seguiremo a un di presso l’ordin de’ tempi tenuto comunemente dal Panciroli, cominciando da quelli che sul principio del secolo furono rinomati. Onorévoli ^ Papadopoli (Hist Gymn. patav. l. 3, ambasciate sect. 1, c. 1) e il Facciolati (Fasti Grmn. pacd impit— 00.. 1 •’ fi}ii snstv-tav. pars, i, p. 33, ec.) nominano tra’ più aniandoPi^ l*chi professori di legge nell’università di Paiola giure- dova Jacopo d’Arena, di cui abbiam parlato consulto. , * r» 1 1 -rvi • i • t»* nel quarto tomo, e Rolando Placiola ossia Piazzola, di cui, perchè in questo secolo si rendette più celebre, abbiam differito a questo luogo il ragionare; e tanto più volentieri, quanto più scarse son le notizie che ce ne ha date il Facciolati, e più gravi gli errori con cui ne ha scritto il Papadopoli seguendo gli altri scrittori padovani. Ch’ei fosse professor di legge in Padova, pruovasi dal Facciolati colla Matricola dei dottori, in cui dice ch’egli è segnato in secondo luogo; e se cotal matricola è antica, ella ne toglie ogni dubbio. Aggiugne che l’anno 1303 ei presiedeva il collegio de’ giudici, e che di ciò si truova memoria negli Atti del collegio medesimo. Ma assai più che per queste cariche fu illustre Rolando per le ambasciate onorevoli che sostenne, e pe’ pubblici affari che gli furono confidati, e ne abbiamo il racconto presso due gravissimi storici contemporanei, Albertino Mussato e Guglielmo Cortusio (De gestis Henr. VII, c. i, Script. Rer. ital. voi. io).