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^OO LIBRO que’ duchi che gli assegnarono ampio stipendio. Quindi, venuto a vecchiezza, ritirassi in patria , ed ivi pure ebbe la lettura ordinaria insieme col detto Jacopo da Forlì. Nè il Savonorola nè alcun altro scrittor non ci dicono in qual anno ei morisse. Solo quegli aggiugne che fu sepolto nella chiesa degli Agostiniani, e che, mentr’egli scriveva, si stava per lui lavorando una magnifica arca di marmo, che dovea essere adorna delle immagini degli uomini illustri di quella famiglia. Egli ancora ne loda un’opera a cui avea dato nome di Ricette sulla prima parte del quarto canone d’Avicenna. Il Portenari nulla dice di questa, e accenna solo un’opera intorno alle febbri, e questa in fatti ho io veduta stampata in Venezia nel 1514 > e poi in Hagenau nel i533 (a). Altri uomini celebri in quest’arte medesima ebbe la famiglia di Santa Sofia, de’ quali ci riserbiamo a parlare nel secol seguente a cui appartengono. \x. XX. Somiglianti elogi fa il Savonarola di Bai,iuS«"are dassare da Padova, che pare alquanto più auLido"’0 ^c0? poiché egli dice che vien citato da Jacopo da Forlì, di cui ancora aggiugne che per qualche tempo fu concorrente e rivale. Egli, secondo il Savonarola, fu uomo maraviglioso, egli ancora famosissimo, egli ancora scrisse libri ammirabili, e noi gli crederemo in ciò con quella moderazione medesima con cui gli (a) Galeazzo fu figlio di Giovanni, ed ebbe due altri fratelli, liartolommeo e Francesco, i quali tutti esercitarmi con lode la mediciua; ina essi appartengono a secol seguente. i