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3$6 libho nel catalogo de’ professori deli’università di Piacenza del 1399, quando a questa città era stata trasportata l’università di Pavia, perciocchè tra essi troviam Marsiglio; e lo stipendio lautissimo che gli era pagato ogni mese, maggiore assai di qualunque altro, ci mostra l’altissima stima di cui godea: Magistro Marsilio de Sancta Sophia le genti Physicam ordinariati computata pensione domus L. 170. 6.8. (Script. rer. ital. vol. 20, p. 940); e da Piacenza, o da Pavia è probabile ch’ei fosse chiamato a curare, o almeno a rendere colla sua presenza più onorata la morte di Giangaleazzo, l’anno 1402, di che ci assicura la Storia de’ Gatari (ib. vol. 17, p. 85y)j dicendo di Gianga1 cazzo: ivi così infermo visse più giorni per gli solenni liquori e cose medicinali fatte per lo famosissimo uomo Messer Marsilio da Santa Sofia sapientissimo Medico Padovano, riputato in quel tempo il miglior e più sapiente Medico del Mondo. Egli è adunque probabile, come in fatti affermasi dall’Alidosi (Dott. forest. p. 52), che solo dopo la morte di Giangaleazzo passasse Marsiglio all’università di Bologna. Ivi il Savonarola ci narra ch’egli ebbe la lettura ordinaria di medicina alla mattina, cosa che non era stata mai in addietro conceduta ad alcuno straniero, riserbandosi ognor quella cattedra, come la più onorevole, ad alcuno fra’ cittadini; e che ivi morto Marsiglio, ne furon chiuse le ossa in onorevol sepolcro presso la chiesa di S. Francesco. S’ei morisse veramente, come il Papadopoli afferma, verso l’anno 1403 o come leggesi negli antichi Annali di Forlì, che però