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3()2 LIBRO (Dott. forast p. 29). Ma assai più esattamente il diligentissimo dottor Monti ha osservato che nelle Memorie di quella università trovasi un Jacopo da Forlì professore di logica l’anno 1357, poscia di medicina l’anno 1384? e finalmente di filosofia l’anno 1402. Ei crede però, che il Jacopo nominato in quest’anno, sia diverso da quello de’ due anni addietro, poichè non v’era costume che dalla cattedra di medicina si facesse passaggio a quella di filosofia. L’elogio, or or riferitone, ci fa vedere qual concetto se ne avesse anche più anni dacchè egli più non viveva. E pruova ancor maggiore ne è un decreto fatto dall’università di Padova, e che si arreca dal cavaliere Giorgio Viviani Marchesi (Vit. ill. Foroliviens. p. 190), in cui si ordina che i professori di medicina debban seguire il metodo di Jacopo da Forlì. Constitu timi fiat, ut in lectionibus Doctores Ordinarli Theor ’u ae non dimittant examinationem difficultatem secundum ordinem quaestionum Jacobi Foroliviensis. Questo autore e il Papadopoli ancora ne riferiscono l’iscrizione che ne fu posta al sepolcro, stesa in assai barbaro stile e piena di quei gonfi elogi che allor profondevansi a larga mano; perciocchè in essa si dice che non ebbe nè l’Italia nè la Grecia uomo più celebre e più dotto di lui; ch’ei fu un altro Aristotile e un altro Ippocrate. Le Quistioni e i Comenti, che abbiam veduto attribuirglisi dal Savonarola, sono appunto le opere che di lui abbiamo alle stampe, cioè Sposizioni sull’arte medica di Galeno, sugli Aforismi d’Ippocrate, e qualche altro libro,