Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/304

SECONDO a(>7 forza e con eloquenza maggior (di quella di Marsiglio abbia combattuta l’autorità del romano pontefice (De eccL Hierarch. l. 5, c. 1). In tal maniera ottenne Marsiglio non sol di accendere sempre più lo sdegno di Lodovico contro il pontefice, ma di condurlo ancora a quelle risoluzioni che cagionarono un funesto scisma alla Chiesa, coir elezione in antipapa di F. Pietro da Corvara dell’Ordine de’ Minori, avvenuta l’anno 1328. In quest’anno Marsiglio, poichè vide Roma occupata dal Bavaro, vi si trasferì; e da lui onorato e distinto, giovò non poco ad accrescerne il partito, spargendo pubblicamente i suoi errori e traendo molti all’ubbidienza dell’antipapa (Raynald. Ann. eccl. ad an. 1328. n. 9). Giovanni XXII di ciò sdegnato, scrisse ordinando che egli insieme con Giovanni da Gand fosse arrestato; ma non potè ottenere esecuzione a’ suoi comandi, di che egli si dolse nella sua lettera scritta ai Romani, e pubblicata dal Dachery (l. cit. p. 736). In occasione del venir che fece Marsiglio in Italia nel detto anno, Albertino Mussato, che allora era esule a Chiozza, gli scrisse un’altra breve lettera in cui rammenta il potere di cui Marsiglio godeva presso di Lodovico: Diceris hortator series et pondera regum Consiliis stabilire tuis, et sistere Regi. L. cit. p. 51. E lo prega perciò a ricordarsi di Padova sua patria, e a procurarne i vantaggi, e insieme a notar le cose che andassero avvenendo, e trasmettergliele poscia , perchè le potesse inserire