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SECONDO 2l5 di Dionigi, avverte che tutte le spiegazioni tropologiche sopra le Metamorfosi sono generalmente comprese nell1 Indice di Clemente VIII. Il Panfilo afferma che la più parte dell1 opere di Dionigi si conservano in Milano nella libreria del convento di S. Marco. Egli e il Gandolfi ancora fanno menzione delle mentovate postille da lui scritte sopra l’Epistola a’ Romani, che stanno in un codice a penna nella libreria di S. Spirito in Firenze. Più frequenti sono i codici del Comento di Valerio Massimo da lui composto, di cui cinque codici trovansi nella biblioteca del re di Francia (Cat. Codd. MSS. Bibl. reg. paris. t 4,p. 167, cod. 5858, 5859, 5860, 5861, 5862), e uno in quella di S. Marco in Venezia (Bibl. S. Marci, t. 2, p. 211), oltre alcuni altri rammentati dal Montfaucon (Bibl. Biblioth. t. 1). Niuna cosa però, ch’io sappia, ne è mai stata data alle stampe. IX. Alcuni anni prima avea ottenuta gran fama nella stessa università Alberto da Padova agostiniano egli pure. Il du Boulay lo annovera tra’ più celebri professori di essa (Hist. Univ. Paris, t. 41 p- 949)? e tra’ discepoli di Egidio Colonna; e citando F iscrizione postagli in Padova, la quale però, per testimonio del Papadopoli (Hist. Gymn. patav. t. 2, p. 154) 3 è or sì corrosa che più non può leggersi, dice che nel comentare la sacra Scrittura, e nell1 annunciare la divina parola fu uomo di profonda dottrina e di singolare eloquenza. Somigliante encomio ne forma Michele Savonarola (De. Laud. Patav. vol. 24 Script. Rer. ital. p. 1154 > cbe il chiama il primo fra’ teologi del secol suo, !X. Aitano di Padova *KiMlimano fl Àlr»sandro di Alessandria francesi-ano professori essi pure in P«rijji*