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XV III PREFAZIONE perne troppo spesso il filo con noja de’ leggitori. L’abate de Sade parlando de’ viaggi che il Petrarca fece sulle coste marittime della Spagna e della Bretagna, dice (l. 2,p. 335)) ch’ei non ha potuto scoprire il vero motivo di cotai viaggi. Ma se egli avesse esaminati con attenzione i versi del Petrarca, in cui di essi ragiona (Carm. l. 1, ep. 7), avrebbe veduto che chiaramente egli dice che a ciò lo spinse il desiderio di estinguere l’amorosa fiamma di cui sentiasi divorato. Il Petrarca parla in una sua lettera al cardinale di Cabassole (Senil. l. 14, ep. 15) che un viaggio ch’ei fece alla grotta di Santa Maria Maddalena presso Marsiglia con uno, cui egli chiama viro fortunae majoris quam prudentiae, e dice che ciò era accaduto trcntaquattro anni addietro. L’ab. de Sade afferma (L cil. p. 374) che il compagno del Petrarca in questo viaggio fu il delfino Umberto, e eh’esso accadde nel 1338, poichè la lettera, dic’egli, fu scritta l’anno i3y"2. Ma nulla di ciò io veggo da lui comprovarsi con buoni argomenti; e quelle parole con cui egli disegna il compagno del suo viaggio, troppo mi sembrano generali, perchè si possa inferirne a chi esse appartengano. L’arrivo del Petrarca a Parma l’anno 1341, dopo la sua coronazione, si dice dall’abate de Sade (t. 2, p. 14) avvenuto poco prima che quella città cadesse sotto il dominio de’ Correggeschi. Ma, come narra egli stesso, essi se ne renderon padroni a’ 21 di maggio, e il Petrarca non vi entrò che a’ 23, come raccogliesi dalla lettera che in quel giorno stesso egli scrisse segnata 10 cal. Junii, cioè a’ 23 di maggio, e non a’ 22 come traduce l’ab. de Sade. Questi racconta (ib. p. 61) che l’anno 1342 un gran personaggio venuto essendo in Avignone , e avendo bramato di veder Laura, cui i versi del Petrarca avean renduta sì celebre, ella non gli parve di tal bellezza che meritasse sì grandi elogi. Ma l’unica pruova di cotal fatto si è un sonetto del Petrarca ivi riportato dall’ab. de Sade, in cui egli dice che quando egli prese ad amar Laura, ella era più bella assai che non a quel tempo. Ma basta egli ciò a provarci la venuta di un gran personaggio? Io non posso parimente seguire l’opinione dell’ab. de Sade nel fissar l’epoca de’ due trattati dal Petrarca composti, l’uno de Vita solitaria,