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650 LIBRO che allora sarà sembrato leggiadro, così comincia: Papa stupor Mundi, si dixero Papa NOCENTI, Acephalum nomen tribuam tibi. Si caput addam , Hostis Crit mari, ec. E che questi fosse il pontefice Innocenzo III, pruovasi chiaramente e da alcuni manoscritti ne’ quali si legge espresso il nome di questo pontefice (Cat. Bibl. reg. Paris, t. 4, cod. 8171, 8246), e dalla giovanile età che in lui ammira Gaufrido, e che conviene al suddetto pontefice sollevato alla cattedra di S. Pietro in età di 37 anni, oltre più altre pruove che da questo poema medesimo si potrebbon raccogliere. Or in esso egli dice che dall’Inghilterra venuto era a Roma, e da Roma riconoscer sembra il sapere di cui si era fornito: Me transtulit Anglia Romam, Tamquam de terris ad caelum: transtulit ad nos (l. vos) De tenebris velut ad lucem. v. 31. Ed ecco già un sufficiente argomento a rimirare in certa maniera qual nostro questo poeta. Ma ciò non basta. In alcune biblioteche conservasi manoscritta un’altra opera dello stesso Gaufrido intitolata Ars Dictaminis, in cui tratta della maniera di comporre e di scrivere con ordine e con eleganza. Simone Federigo Annio ne ha pubblicato il prologo (Praef. ad Syllogen vet. Monum, t. 1) in versi eroici, e nell’epilogo Gaufrido si volge a Bologna, e le consacra questo suo libro: Hoc a Gaufrido , veneranda Bononia , cultus Semper habe, gratumque geras, quod gratia pundit