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TERZO ">53 e si aulica città, coll’esaminare le Storie delle altre città vicine, si verrà certamente in chiaro di molte cose che finor son rimaste oscure ed incerte , e si potrà sperare , fra l’altre cose , di aver qualche più accertata notizia intorno a Sordello. Noi il possiamo sperare singolarmente da quella reale Accademia , a cui non mancan soggetti per erudizione e per ingegno chiarissimi, che accingendosi a tale impresa, la conducano a felice riuscimento. Allor vedremo compiti i desiderii ed avverati gli augurii di uno de’ più valorosi poeti, e dei più illustri ornamenti di quella città, che , esortandola alcuni anni addietro a ciò fare colf esempio della vicina Verona, così cantava: Vedrem, vedremo dal lune; ozio a gara Emerger novi ingegni, opre novelle; E forse alcun T orme vincendo e ’l nome D’Agnello e Possevin, sgombrar la notte Da le patrie Memorie, ambe le faci Del vero e dello stil la via scoprendo; Onde illustrata alfin Mantova aneli essa Non arrossisca al paragon vicino. Diodoro Delfico, Versi sciolti, p. 316 ed. di Mil. 1758 (a). (a) Potevam lusingarci che nuova luce su questo argomento spargesse il dottor Giambattista Visi, che due tomi ci avea già dati della Storia di Mantova. scritta con erudizione e con esattezza. Ma la morte troppo presto ce lo ha rapito. Possiamo però sperare che la perdita ne sarà ben compensata dalla diligenza e dall’ingegno del ch. sig. avvocato Leopoldo Cammillo Volta, prefetto di quella real biblioteca, il qual sappiamo che, oltre il pubblicare il terzo tomo composto in gran parte dall’autore, nuovi lumi si apparecchia a spargere sulla storia di qui l!a illustre città.