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47° I.JBRO di patria? Nondimeno grande argomento a creder Goffredo italiano si è il vedere che non vi ha, ch’io sappia, un sol codice in cui egli sia detto vittembergese, di che ho voluto io stesso accertarmi consultando quanti ho potuto Catalogi di codici manoscritti. Finchè dunque non ci si pruovi con qualche certo argomento ch’ei fosse tedesco, atteniamoci a ciò che tutti i codici ne attestano concordemente, e diciamolo nato, o almeno oriondo di Viterbo. Di lui non sappiam altro, se non che ebbe le onorevoli cariche da noi poc’anzi accennate. In un luogo della sua Storia però egli accenna una sua vicenda, che non so se da alcuno sia ancora stata avvertita; perciocchè volgendosi nel fin di essa al giovane Arrigo VI, e dandogli salutari consigli, e quello fra gli altri di punir prontamente i delitti, aggiugne: Si mea vincla prius subito punita fuissent, Nulla Moguntini tibi captio damna dedisset. ib. p 468. Pare adunque che Goffredo in qualche occasione fosse fatto prigione; e che dall’esser questo delitto rimasto impunito ne fosse poi in qualche modo provenuta la prigionia di Cristiano arcivescovo di Magonza, il quale l’anno 1179, caduto in battaglia nelle mani di Corrado marchese di Monferrato (Murat. Ann. d’Ital. ad. h. an.), fu da lui per due anni tenuto in carcere. Ma quando e per qual ragione avvenisse la prigionia di Goffredo, non ne troviamo indicio presso gli antichi scrittori. Egli scrisse una Cronaca generale dal principio del mondo fino a’ suoi tempi, conchiudendola colle nozze di Arrigo VI