Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/478

sKcotroo 4 ¡>7 ragionato, il prese a suo assessore nel decider le cause; e in tal modo fattosi conoscere alla curia romana, ebbe da’ pontefici Clemente IV, Gregorio X, Niccolò III, Martino IV e Onorio IV impieghi e dignità ecclesiastiche e civili assai onorevoli. Dei governi da lui sostenuti in Italia a nome di essi, delle imprese di pace non meno che di guerra in cui egli acquistossi gran nome, e della dignità conferitagli di conte di Romagna , veggasi ciò che esattamente ne scrive il P. Sarti. L’anno 1285 fu da Onorio IV eletto vescovo di Mende} ma gli affari de’ quali era incaricato in Italia , non gli permisero di recarsi alla sua chiesa che l’anno 1291. Quattro anni soli egli la resse presente} perciocchè l’anno 1295 fu da Bonifacio VIII richiamato in Italia, e fatto marchese della Marca d’Ancona, e di nuovo conte di Romagna , dovette presiedere al governo di quelle provincie, mentre esse erano funestamente sconvolte dalle ostinate fazioni de’ Guelfi e de’ Gibellini. Finalmente morì in Roma nel primo dì di novembre dell’anno 1296; e se ne vede tuttora il sepolcro magnificamente innalzatogli nella chiesa di S. Maria sopra Minerva con un assai lungo elogio, in cui veggonsi ristrette in compendio tutte le gloriose azioni di questo illustre prelato. Esso, dopo altri, è stato pubblicato dal P. Sarti. Chi avrebbe creduto che di un uomo sì occupato in gravissimi affari il Nostradamus, e, ciò eh’ è più a stupirne, il Quadrio (Stor. della Poes. t. 2, p. 1 26), dovesser farne un vagabondo e innamorato poeta provenzale, e dirlo morto l’anno in-o per dolore della falsamente creduta