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SECONDO 225 combattere e a sradicare le serpeggianti eresie, produsse molti che coll’ardore del loro zelo , e molti che colle dotte loro opere in ciò s’adoperarono felicemente, Io non debbo favellare che de’ secondi, e di questi ancora per amore di brevità trascelgo solo alcuni pochi degni di singolar ricordanza. E sia il primo il cremonese Moneta, la cui Somma Teologica contro de’ Catari e de’ Valdesi è stata a giusta ragione creduta degna di esser pubblicata dal dottissimo P. Ricci li ni maestro del sacro Palazzo, che l’ha data alle stampe con dissertazioni e con note assai erudite l’anno 1743. Di lui, sulla scorta di autori e di monumenti antichi, hanno diligentemente parlato i PP. Quetif ed Echard (Script. Ord Praed. t. 1, p. 122), il suddetto P. Ricchini (Monetae Vita ante ejus Summam), e il P. abate Fattorini (De Prof, Bonon. t. 1,pars 1,p. 467). E non ci è d’uopo perciò il trattenerci a disputarne qui lungamente. Moneta, o sia questo cognome, come alcuni vogliono, o, come altri pensano, solo nome, natio di Cremona, era in Bologna pubblico professore di filosofia; e insegnava con sì gran plauso, che gli antichi scrittori il chiamano famosissimo in tutto il mondo, e di gran lunga superiore a tutti gli altri. Quando venuto essendo verso il fine dell’anno 1218 a predicare in Bologna il P. Reginaldo, il Moneta che a tutt’altro pensava allora che a prediche, fu quasi a forza tratto da’ suoi scolari ad udirlo; e appena uditolo, risolvè di seguirlo, e di abbracciarne l’Istituto. Egli eseguì tosto la sua risoluzione; ma perchè così richiedevano alcuni affari, restossi in abito secolare oltre ad un fiiunoscui, Poi. IP. i5