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QUARTO 677 (li due mesi esse furon compiute. E l’esempio di queste città è assai probabile che da più altre fosse seguito, perchè comune era a tutte il motivo di premunirsi contro i nimici che allora erano e frequenti e vicini troppo, per non tenersi di continuo sulle difese (a). IX. In questi due secoli finalmente si vider sorgere da ogni parte altissime torri, altre ai difesa, altre ad ornamento delle città. Sei sono, quelle che hanno maggior nome in Italia, e che1 si veggon tuttora, cioè quelle di S. Marco in Venezia, degli Asinelli in Bologna, delle cattedrali di Pisa, di Cremona, di Modena, e di Santa Maria del Fiore in Firenze. Or di queste le prime tre furon certamente opera di questi tempi. Quella di S. Marco fu innalzata a’ tempi del doge Domenico Morosini eletto l’anno 1148 (Danduli Chron. Script. rer. ital. vol. 22, p. 238), e in una carta del 1151 si trova menzione di alcuni della famiglia Basilio, che aveano del loro denaro contribuito al lavoro di essa (Script.Rer. ital. vol. 22, p. 4()5). L’architetto ne fu Buono, di cui s’ignora la patria, ma che fu celebre nel secolo XII per le molte fabbriche da lui designate in Napoli , in Pistoja, in Firenze e in Arezzo (Vasari Vite de’ Pittori, ec. t. 1, p. 245, ed. di Livorno). Quella degli Asinelli in Bologna fu terminata l’anno 1109, secondo la Cronaca (a) A queste magnifiche fabbriche in diverse parti d’Italia innalzate nell’epoca di cui scriviamo, si debbono aggiugnere molte altre non meno pregevoli e maraviglióse , che si videro sorgere ne’ regni di Napoli e di Sicilia , e che vengono accennate e descritte dal eh. sig. D. Pietro Napoli Siguorelli (Vicende della coltura nelle Due Sicilie, t. 3, p. 412, ec.).