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QUARTO 633 cattcdra ili S. Pietro. Fra le molte copie che di tal lettera egli inviò in ogni parte, una fu indirizzata T merabili fratri Gerardo episcopo et dilectis filiis canonicis Bononiensis Ecclesiae, et legis doctoribus, ceterisque magistris Bononiae commorantibus. Il du Boulay congettura (Hist. Univ. Paris, vol. 2) che anche alla Università di Parigi scrivesse per somigliante maniera Alessandro} ma tal congettura è combattuta dal fatto; perciocchè in un codice della Vaticana trovasi la copia della lettera inviata al vescovo di Parigi, e in essa trovasi bensì menzione de’ canonici e del clero, ma di dottori e di maestri non si fa motto (Praef. ad vol. 1 de Prof. Bonon. p. 13). Quindi si può a ragione affermare che l’Università di Bologna fra tutte è stata la prima che con sue lettere fosse onorata da un romano pontefice, il quale diede a vedere in tal modo in qual pregio l’avesse. Questa lettera è stata pubblicata già in parte da Radevico De gestis Frid. I, l. 2, c. 51) e da altri, poscia da Girolamo Rossi accresciuta di ciò che Alessandro dopo alcuni giorni vi aggiunse Hist Ravenn.), e finalmente assai più corretta su due codici della Vaticana nella prefazione alla Storia dell’Università di Bologna (p. 14)- Con essa ottenne Alessandro che i Bolognesi gli rimanesser fedeli, e resistessero, finchè il poterono, a Federigo. Ma questi finalmente gli costrinse ad arrendersegli; e il Sigonio (Hist. Bonon. l. 3, ad an. 1162) ci narra che i quattro celebri giureconsulti, de’ quali abbiam poc’anzi parlato, furono da’ Bolognesi inviati all’imperadore per placarne lo sdegno. Di ciò