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GliS libro singolarmente intorno a’ diritti imperiali che da questo voleansi stendere e ampliare fuor di misura, ma da Bulgaro si ristringevano entro certi confini. Quindi vennero più volte a contesa innanzi al medesimo Federigo; e questi, vedendo sostenuta la sua autorità da Martino, a lui più che a Bulgaro mostravasi favorevole (ib.p. 32,ec\). Anzi Ottone Morena, secondo l’edizione dell’Osio (l. cit.), racconta che una volta n’ebbe perciò in dono il destriero medesimo cui egli solea montare. Ma questo fatto, adottato troppo facilmente dal Muratori (Ann. di tal. ad an. 1158) ancora, sembra aggiunto posteriormente, e non trovasi ne’ migliori codici dell’Ambrosiana; e vedremo in fatti nel tomo seguente che Odofredo l’attribuisce all’imperadore Arrigo V, e a Lottario e ad Azzo giureconsulti ancora famosi. La predilezione però, che Federigo avea per Martino, non tolse ch’egli non onorasse Bulgaro della dignità di vicario imperiale in Bologna (Prof. Bonon. p. 33). Tal fu la fama che tra’ Bolognesi di lui rimase, che per qualche tempo dopo la sua morte il pretore solea rendere la ragione nella casa da lui già abitata; ed in quel luogo medesimo fu poscia fabbricata l’università di Bologna, acciocchè ella, ove avea ottenuta sì grande celebrità del suo nome, ivi ancora avesse la sua stabile sede (ib. p. 3 4)• Egli mori l’anno 1166, come narrano Matteo Griffoni e fra Bartolommeo della Pugliola (Script. rer. ital. vol. 18, p. 107, 243), scrittori antichi , e degni perciò di fede più che altri moderni storici che scrivono diversamente. Di lui ci sono rimaste alcune Chiose che furon poi