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QUARTO 5r5 per opera degl’italiani singolarmente a nuova luce, e cominciò ad esser di nuovo l’oggetto della premura e della protezion de’ sovrani. Parlo della celebre scuola salernitana, il cui nome dopo un lungo volger di secoli è ancora illustre di Francia attribuiscon quell’opera non all’abaie d’Affiighcin, ina a un altro Francone scolastico di Liegi, cui provano doversi distínguele da quel di AITligbein, e lo mostrali vissuto almeno (ino al io83 (Ilist. iillcr. de la France, t. 8, p. lai , ec.). Con qual fondamento adunque ha egli abbandonato il lor sentimento? Il sig. ab. Arteaga risponderà per avventura, che se l’autore del Trattato di Musica è Francone da Liegi vissuto nel secolo xi, una maggiore antichità ne risulta per la poesia provenzale, e che perciò la sua opinione viene anzi a confermarsi. Ma io son persuaso che quell’opera non sia neppure di esso. Sigeberto gemblacense, contemporaneo di Francone da Liegi, e morto alcuni anni dopo di lui, ne rammenta alcune opere (De Script, eccl. c. 164), e di quella sulla Musica non fa parola. Parla di questo Francone da Liegi anche il Tritemio, e non ne rammenta quest’opera. Anzi da lui io traggo un altro argomento per la mia opinione; perciocché I- roncone ila Liegi, secondo questo scrittore, fu di nazione tedesco, e l’autore del Trattato di Musica fu parigino. Non può dunque Francone da Liegi essere l’autore dell’opera sulla Musica. Non può esserlo l’altro Francone per le stesse ragioni, e anche perchè in tutti i codici l’autore prende il titolo di magister, di cui non usavano gli abati nè i monaci almeno in quel tempo. Dunque debb’essere un altro, qualch’egli siasi, Francone parigino. Quando egli vivesse precisamente, non possiamo affermarlo. Il p. Gerbert, che ne ha pubblicata l’opera nel tomo serondo della sua Raccolta degli Scrittori musicali de’ bassi tempi, crede che a lui alluda Giovanni di Sarisbery scrittore del XII secolo, ove nel suo Policretico riprende la musica che allor si usava. Ma questo argomento non è certo bastante a provarlo. Anche il p. Martini lo crede vissuto nel secolo xi (f. i ,