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53a libro Più semplice , e perciò meno inverisimile, si è il racconto che si legge in un codice della Vaticana citato dal Crescimbeni (Comm. della volg. Poes. t. 2, par. 1, p. 38), che alcune rime ancora ne ha pubblicato (ib. p. 237), ove senza tante amorose peripezie si legge solo che amò la moglie di Barral, e che fu avuto in pregio da’ personaggi mentovati poc’anzi; che, morti essi, si fece monaco insiem colla moglie e con due figliuoli, e poscia fu fatto abate, e quindi vescovo di Tolosa. Ma perchè il saggio che abbiam qui ciato dell1 esattezza con cui sono scritte le V ite de’ Poeti provenzali, ci avvisa a non affidarci troppo a’ racconti del Nostradamus , e degli altri scrittori di cotai Vite , perciò io non ardisco di diffinir su ciò cosa alcuna. Due sole circostanze della vita di Folchetto si affermano ancor dal Petrarca, cioè ch’egli fosse genovese, benchè pel soggiorno in Marsiglia da questa seconda città prendesse il nome; e ch’egli, abbandonato il mondo, si ritirasse in un chiostro: Folchetto che a Marsiglia il nome ha dato, F.d a Genova tolto, ed a l’estremo Cangiò per miglior patria abito e stato. Trionfo d* Amore, c, 4Della patria di Folco abbiamo ancora una più antica testimonianza in Dante che lo introduce a favellare in tal modo: Di quella valle fu’ io littorano. Tra Ebro e Macra, che per cammin corto Lo genovese parte dal toscano. Parad. c. g.