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XXXVIII. Continuata ila Pu tro Diacono. 482 LIBRO tra le quali è quella che ne ha fatta il Muratori (Script. rer. ital. vol. 4) colle note dal P. abate Angelo della Noce aggiunte ad essa fin dall’anno 1668. Di qualche altra opera di Leon Marsicano veggasi il sopraccitato canonico Mari e il Fabricio (lì ibi. lat. med. et inf. aet.’\ t. 4, p. 261). XXXVIII. Non egual lode ha ottenuto presso i più giusti estimatori delle cose Pietro Diacono continuatore di Leon Marsicano. Già abbiam recato poc’anzi il poco favorevol giudizio che ne ha recato il P. abate della Noce; e il P. Mabillon il dice assai inferiore a Leone in gravità e in autorità (Ann. Bened. t 5,l. 67, n. 27). E certo ei parla di se medesimo più che ad uom ritenuto e modesto non che a umile monaco non si convenga. Rammenta la nobiltà di sua famiglia che vantava consoli e generali romani (Chron. Casin. l. 4, c. 113, ec.); narra diffusamente le dispute da sè sostenute in presenza d’Innocenzo II e di Lotario II intorno a’ privilegi del suo monastero nella elezion dell’abate; e un’altra disputa eli’ egli ebbe con un Greco sopra gli errori di quella nazione; in cui egli piacque talmente allo stesso suo avversario, che questi tradusse in greco ciò eli’ egli avea detto, e mandonne copia all’imperadore e al patriarca di Costantinopoli; e annovera i luminosi titoli di cui l’imperador Lottario perciò onorollo, e gli augusti personaggi che si unirono a ottenerglieli da quel sovrano. Imperator etiam de litigia , quod Petrus Diaconus cum Graeco habuerat, ultra modum gavisus, eundem diaconum, interventu Richizae piissimae Augustae, et