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TERZO 3I5 pars i ad an. 868), ed è l’unico, eli’ io sappia, tra gli antichi scrittori che gli dia un tal nome. Ma, a dir vero, temo eli’ ci sia caduto in errorej poichè ne’ Brevi di Leone IV e di Adriano II, che l’autor medesimo ci ha tramandati, altro titolo non veggiam dato ad Anastasio, fuorchè quello di cardinale del titolo di S. Marcello. Ed è probabile che l’autor degli Annali, il qual sembra francese, confondesse egli pure, come tant* altri hanno fatto, il cardinale Anastasio di cui abbiam finora parlato, col Bibliotecario di cui or dobbiamo ragionare. Molti son gli scrittori , ancor tra’ moderni, che hanno confusi insieme questi due personaggi, e fattone un solo, come osserva il ch. conte. Mazzucchelli (Scritt. Ital. t. 1, par. 2, p. 663). Ma col sol confrontare le sicure notizie che di ciascheduno di essi ci son rimaste, parmi sì evidentemente provata la lor distinzione, che questa quistione non si possa dire ancora indecisa, come pure la chiama il suddetto erudito scrittore. Le cose che noi in breve ne accenneremo, lo renderan manifesto. XVII. Il nostro Anastasio non fu mai cardinale, e il solo titolo che a lui veggiam dato ne’ titoli delle sue opere, si è quello di bibliotecario della sede apostolica. Egli era prima abate di un monastero di là dal Tevere, dedicato in onore della Madre di Dio, come egli stesso si chiama nel Prologo ad alcuni miracoli di S. Basilio pubblicato dal P. Mabillon (Museum ital. t. 1, pars 2). L’anno 869 ei trovossi in Costantinopoli, inviatovi dall’imperador Lodovico II per trattare il matrimonio tra una xvit. Impicglri *tl onere del l>i* LI ¡oler*r¡o«