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TERZO a43 scuola di gramatica Felice e Flaviano maestro di Paolo Diacono; e tale era ancor probabilmente l’impiego di Pietro da Pisa. E perchè i gramatici allora non insegnavano i soli elementi della lingua latina, ma tutto ciò che allora apprendevasi di belle lettere, veniva da essi, io concederò volentieri, che scuola pubblica di tali studj, e verisimilmente ancor di aritmetica, fosse in Pavia anche assai prima de’ tempi di Carlo Magno. Ma se col nome di università s’intenda un corpo di professori che di tutte o almeno delle principali scienze tengano scuola, e che abbiano le loro leggi e i lor privilegi muniti di autorità sovrana, io nol negherò ostinatamente, ma riserberommi a crederlo quando o si producano gl’imperiali diplomi con cui questa università fu fondata, o almeno ci si mostrino scrittori antichi che di ciò ne assicurino. Or l’erudito Gatti, benchè sostenga la fondazione dell’università di Pavia fatta da Carlo Magno, nè ha trovato finora alcun autentico monumento, nè ha potuto citarne in pruova che autori vissuti sei o sette secoli dopo, alla semplice asserzione de’ quali i buoni critici negano di prestar fede. Io credo certo che se questo dotto scrittore vivesse al presente, si atterrebbe egli ancora a questo mio sentimento. I pregiudizj volgari sì facilmente ricevuti e sostenuti sì caldamente negli scorsi secoli, quando ogni città, ogni università, ogni pubblico corpo pensava di non esser celebre abbastanza se non traeva la sua origine dai secoli più rimoti, sono omai interamente svaniti; e si è finalmente conosciuto