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1^0 LIBRO egli a temere che i Cristiani per la lettura de’ libri ricadessero nell’idolatria? Ovvero volea S. Gregorio per avventura bandire tutti gli studj profani, e permettere e fomentare i soli sacri? S’egli avesse un tal disegno, il cercheremo fra poco. Ma ancorchè egli così avesse veramente pensato, che otteneva ei finalmente coll’incendiare una biblioteca? Quella di cui parla Giovanni di Sarisbery, e di cui dice che fu data alle fiamme da S. Gregorio, era forse la sola che fosse in Roma? Già abbiam veduto che ve ne avea ancora più altre. Perchè dunque incendiar questa , e lasciar intatte le altre tutte? E quante altre copie de’ libri medesimi dovean essere sparse per tutta Italia e per tutte le Gallie? Qual frutto dunque poteva sperare il santo pontefice da un tal fatto? Egli avrebbe piuttosto dovuto comandare a’ Fedeli che non usassero di tali libri, che non ne facessero copie, che dessero anzi alle fiamme quelli che aveansi in casa. Ma di ciò non ritroviamo alcun cenno. Finalmente Giovanni di Sarisbery ne’ due passi in cui parla di tale incendio, contraddice a se stesso; perciocchè in un luogo dice che la biblioteca data alle fiamme fu quella del Campidoglio , nell’altro dice che fu quella del tempio di Apolline Palatino. Il Bruckero inutilmente si sforza di conciliare una tale contraddizione. Dalle cose che altrove abbiamo osservato, è indubitabile che queste eran due diverse biblioteche, e l’una dall’altra distanti assai; e che perciò il nome di una non poteva in alcun modo adattarsi all’altra. Da tutte le quali cose a me par dimostrato che questo incendio si asserisce senza