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PRIMO 63 medesime, come ricaviamo da un’altra orazione dello stesso Ennodio (dict 10); certi gradi di onore che in esse si conferivano, e che veggiamo da lui accennati (dict. 12),- il ragionamento da lui tenuto pubblicamente, come si è detto. allor quando la scuola fu dall’antico luogo trasportata al foro, ed altre somiglianti riflessioni che ci si fanno innanzi leggendo l’opere di questo autore, ci mostrano chiaramente ch’erano allora in onore gli studj e i pubblici professori. Egli è vero però, che a me par di raccogliere dagli stessi ragionamenti di S. Ennodio, che un solo, cioè Deuterio, era allor quegli che teneva scuola in Milano. Io non veggo mai nè ch’egli nomini alcun altro professore, nè accenni più professori nella stessa città. Anzi nel sopraccitato ragionamento fatto in dedicatione A udito rii, quando ad Forum translatio facta est, il qual pure già abbiam mostrato che appartiene a Milano, egli non parla mai che di un sol professore. Ma benchè questi si chiami sempre gramatico, noi veggiam nondimeno ch’egli istruiva ancora nell’eloquenza i suoi discepoli, e che questi nella mentovata scuola si addestravano a trattar le cause nel foro. Tibi ergo debentur, dic’egli al professore nel citato ragionamento, haec beneficia, quodcilaturus retini causidicus inter atria jam probata dictionem metuendus incipiet Anzi S. Ennodio celebra con molte lodi la Liguria, col qual nome, come vedremo parlando di Aratore, veniva singolarmente compresa la Lombardia, per gli egregi ingegni che vi nascevano, e che vi s’istruivan pel foro, e quindi ancor pel senato. Non est