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6 prefazione

a vedere quale metodo io abbia tenuto in questa nuova edizione.

Sono stato lungamente dubbioso se io dovessi cambiare, o rifondere, ove il bisogno lo richiedesse, diversi passi della mia Storia, o se lasciandoli quali essi sono nella prima edizione, dovessi in piè di pagina aggiugner note che o rischiarassero, o correggessero i passi medesimi. Questo secondo metodo mi è sembrato per più ragioni il migliore; e singolarmente perchè non ispiacerà forse a’ lettori il vedere come io abbia pensato in addietro, e quali ragioni mi abbiano poi condotto a cambiare sentimento. Egli è vero che in questo modo vengo io stesso a palesare gli errori ne’ quali io era caduto, e a farne una pubblica confessione. Ma non è egli meglio l’accusare spontaneamente il suo fallo, che l’udirselo rinfacciare? Il testo dunque della Storia sarà comunemente lo stesso che nella prima edizione, trattone allor quando il cambiamento sarà sì lieve che sembri inutile l’indicarlo. Le notizie nuovamente scoperte, lo scioglimento dei dubbii su qualche punto propostimi, la correzion degli errori, le ragioni, per le quali ho creduto talvolta di non dovere abbandonare l’antica mia opinione, benchè da altri impugnata, tutto ciò sarà nelle note a piè di pagina aggiunte. Quelle tra esse che si vedranno segnate coll’asterisco, sono quelle medesime che si leggono nelle Correzioni e nelle Giunte da me poste al fine della prima edizione, e nella edizion romana collocate ciascheduna opportunamente a lor luogo. Le altre segnate con qualche lettera dell’alfabeto