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vita, ecc.). Ma che la tegola caschi proprio nel momento in cui Tizio passa su quel punto del marciapiede e uccida Tizio, a noi sembra un caso, perchè nella catena delle cause che sbocca nella caduta della tegola e nella catena che sbocca nel passaggio di Tizio non vediamo nessuna necessità che comandi l’incontro di quelle due catene in quel punto dello spazio e del tempo. L’evento «caduta della tegola sul capo di Tizio» ci sembra un caso perchè ci sembra irreducibile a ciascuna delle due catene causali per sè presa. Qui la casualità dell’evento balza a prima vista.

Ma basta riflettere che per le ragioni anzidetto noi non riusciamo e non possiamo riuscire mai a stringere in una sola catena causale il molteplice dell’universo e che ogni evento ci appare e ci deve apparire come il punto d’incrocio d’indefinite catene causali al plurale, che l’intelletto non riesce e non può mai riuscire a stringere nell’unità di una sola catena causale, perchè risulti chiaro che in ogni nostra conoscenza per cause v’è un momento di contingenza. Tra causa ed effetto lo iato rimane incolmabile, e per quanto si moltiplichi il numero delle catene causali che dovrebbero abolire quello iato, ad abolirlo interamente non si riesce mai. Mai il nostro spirito potrà cogliere altro che un certo numero di catene causali al plurale: appunto perciò gli eventi dell’universo gli appariranno sempre tutti, senza eccezione alcuna, come incroci, urti, interferenze di catene causali in numero indefinito; e cioè sotto l’aspetto di eventi che furono e potevano benissimo non essere o essere altrimenti, cioè come caso. Di fronte a ognuno di quei punti d’incrocio, di quei nodi, noi sentiamo irresistibile, prepotente irrompere dal profondo della nostra anima il se: Se non fosse accaduto, se fosse accaduto altrimenti.

Il pensiero non va mai e non può andare mai di volta in volta oltre un particolare e limitato nesso di cause e di effetti. Ma esso aspira al determinismo universale, al pandeterminismo, all’unica catena causale che abbraccia gli eventi tutti del mondo, nessuno eccettuato. Ciò spiega perchè esso rimanga deluso quando si trova dinanzi a più catene causali non ridotte a unità. L’evento che risulta dai loro urti e incroci gli sembra, e con ragione, non-necessitato, contingente, casuale. L’intelletto vuole