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per l’intelletto di affermare di contro a quell’apparenza la loro sostanziale identità. A e B hanno un bell’essere per l’intelletto sostanzialmente identici: restano sempre almeno in apparenza distinti. Ma l’apparenza della loro distinzione negando la realtà della loro identità è qualcosa che l’intelletto non può non sforzarsi di dissolvere. E per dissolverla deve risalire ad una causa che la spieghi: causa che non può essere A, ma dev’essere diversa da A, appunto perchè è la causa per la quale A e B malgrado la loro sostanziale identità appaiono come distinti. Chiamiamo C questa causa che deve spiegare l’apparenza della distinzione di A e B malgrado la loro sostanziale identità. A sua volta C non può essere interamente o incondizionatamente identico nè con A nè con B, dev’essere almeno in apparenza distinto da A e da B, donde necessità di una nuova causa D che spieghi il perchè della almeno apparente differenza di C da A e da B, e così via all’infinito.

Esempio. Noi diciamo che la pioggia è effetto (B) della causa vapor d’acqua diffuso in una certa quantità nell’atmosfera (A), ossia è nient’altro che questo vapor d’acqua. Ma poichè tra il vapor d’acqua diffuso in una certa quantità nella atmosfera e la pioggia c’è, sì, identità ma anche diversità, una diversità per cui la causa antecede nel tempo l’effetto, noi spieghiamo questa diversità facendo intervenire un cambiamento nella temperatura atmosferica (C), cambiamento che ha per effetto il condensarsi e il precipitare del vapor d’acqua diffuso nell’atmosfera, nel qual condensarsi e precipitare consiste propriamente ciò che differenzia la pioggia dal vapor d’acqua diffuso nell’atmosfera.

La causa della pioggia B ora non è più solo A (vapor d’acqua diffuso in una certa quantità nell’atmosfera), è A + C (cioè vapor d’acqua diffuso in una certa quantità nell’atmosfera più un dato cambiamento della temperatura). Nondimeno tra la causa così modificata e l’effetto deve ancora esistere una certa distinzione, se no causa od effetto sarebbero temporalmente tutt’uno: la causa della pioggia non può essere la pioggia; tra la causa della pioggia e la pioggia deve correre sempre ancora un intervallo temporale per quanto minore di prima;