Pagina:Tilgher - Il caso, 1939.djvu/15


15

artefice dinanzi alla materia da plasmare, può predisporre fino nei minimi particolari la storia del mondo. Che uno spirito impersonale ad Arcole tenga lontane da Bonaparte le pallottole è logicamente un assurdo. Non è un assurdo logico che da lui le tenga lontane un Dio intelligenza e volontà suprema. Da tal punto di vista il caso è interamente eliminato. Ma solo per raccogliersi in un sol blocco al principio: perchè Dio vuole così piuttosto che altrimenti? perchè il piano di Dio è quello piuttosto che un altro? e ammesso che si risponda a tale domanda, si può sempre domandare ancora: perchè Dio è piuttosto che il Nulla? E a tale domanda non v’è risposta possibile.


IV.

Gnoseologia del Caso.


Perchè l’universo ci apparisse come del tutto libero dalla ombra del caso, il pensiero dovrebbe, partendo da un qualunque particolare X, poter giungere per interno movimento a qualunque altro particolare y o z ecc., il quale, appunto perchè generato dal pensiero, apparirebbe ad esso come necessario. Ma ciò è assolutamente impossibile perchè il pensiero non può generare da sè nessun particolare. Tutto quello che esso può fare è, partendo da più particolari assunti come dati, affermare sotto e oltre la loro diversità, squalificata come apparenza, la loro sostanziale identità. Pensare è nient’altro che identificare. Per il pensiero B appare necessario quando esso riesce a mostrare che B, che in apparenza sembra distinto da A, è, in fondo, nient’altro che A, sì che dato A è dato B, B essendo nient’altro che A.

Ma partire da A per arrivare a B in quanto almeno in apparenza distinto da A, questo è quello che il pensiero non può fare, perchè il pensiero non può generare da sè il molto nemmeno come pura apparenza. Il pensiero annulla le distinzioni nell’unità, non può generarle dall’unità. Le presuppone, le assume come date, ma per negarle fin dove gli è possibile. Il pensiero non è soddisfatto che dell’assoluto Uno. Ma arrivarci sarebbe per esso suicidarsi come pensiero, perchè è pensiero solo in quanto e fino a quando è affermazione dell’Uno attraverso il Molto negato, ma perciò stesso presupposto, come Molto.