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[versione diplomatica]

portando di perſona il vitto à quell’infelici, quali timoroſi anco viuono vilipendẽdo la vita, durando à ſentirſi il Terremoto con general terrore.

La perdita ſi accerta per vn miglion d’oro in circa, e ſi può credere eſſere il danno maggiore di quello ch’io riferiſco, ſtante ne fanno teſtimonianza molti di quei paeſi, che in Roma ſi ritrouano di freſco giũti. I morti ſi tiene ſiano da 500. in circa.

Le Meretrici diceſi, che moſtrandoſi grandemente compunte ſi batteuano fortemẽte con funi, e punte di ferro, gettandoſi a’ piè d'ogn’vno, acciò le affliggeſſero, e le calpeſtaſſero, giudicandoſi eſſer ſtate loro motrici dell’Ira di DIO.

In Recanati hà dato il Terremoto qualche faſtidio nel ſopranarrato tempo, ſenza dãno alcuno.

In Rieti hà portato qualche ſpauẽto: onde quel Popolo (temendo l’Ira diuina) hà mandato in Roma dodici Zitelle ſcalze, per impetrar miſericordia da S.D.M. e pregarlo à placarſi contro i peccatori.

Per tanto ſi compiaccia S.D.M. di liberarci da ſimili accidenti, non mancãdoſì però dalla noſtra parte di moſtrargliſi grati, e ricordarci di riuerirlo come noſtro benefattore, eſſendo che quãdo meno ci penſiamo all’hora ci giunge il rigoroſo, ſeuero caſtigo della ſua potente mano, non trouãdoſi riparo alle ſue punitioni, poiche ſe non ſon meritate non vengono. E queſto è quanto, per certezza hò potuto riferirui, e finiſco.



In Roma, Per Domenico Marciani 1639. Con licenza de' Sup.


[versione critica]

portando di persona il vitto a quell’infelici, quali timorosi anco vivono vilipendendo la vita, durando a sentirsi il Terremoto con general terrore.

La perdita si accerta per un miglion d’oro in circa, e si può credere essere il danno maggiore di quello ch’io riferisco, stante ne fanno testimonianza molti di quei paesi, che in Roma si ritrovano di fresco giunti. I morti si tiene siano da 500. in circa.

Le Meretrici dicesi, che mostrandosi grandemente compunte si battevano fortemente con funi, e punte di ferro, gettandosi a’ piè d'ogn’uno, acciò le affliggessero, e le calpestassero, giudicandosi esser state loro motrici dell’Ira di DIO.

In Recanati hà dato il Terremoto qualche fastidio nel sopranarrato tempo, senza danno alcuno.

In Rieti hà portato qualche spavento: onde quel Popolo (temendo l’Ira divina) hà mandato in Roma dodici Zitelle scalze, per impetrar misericordia da S.D.M. e pregarlo a placarsi contro i peccatori.

Per tanto si compiaccia S.D.M. di liberarci da simili accidenti, non mancandosi però dalla nostra parte di mostrarglisi grati, e ricordarci di riverirlo come nostro benefattore, essendo che quando meno ci pensiamo all’hora ci giunge il rigoroso, severo castigo della sua potente mano, non trovandosi riparo alle sue punitioni, poiche se non son meritate non vengono. E questo è quanto, per certezza hò potuto riferirvi, e finisco.



In Roma, Per Domenico Marciani 1639. Con licenza de' Sup.