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SUCCINTO

RAGGUAGLIO

Delle funestissime conseguenze apportate alla Città di

Cagli e suoi annessi, e ad altri Luoghi di questa

Legazione d'Urbino dal formidabile Terremoto

avvenuto la mattina dei 3. Giugno 1781.

Dato da Cagli medesima il dì 8. del suddetto.


Q

uesta infelice Città di Cagli con tutta la Diocesi e con tutti i circonvicini Luoghi e Paesi per Tremuoto accaduto nella mattina dei 3., giorno della SSma Pentecoste, è divenuta in un istante l'oggetto della pubblica compassione. Alle ore undici in circa di detta mattina, benchè fosse la giornata la più serena, e spirasse dalla parte di Libeccio un vento placido e piacevole, pure resasi in un subito l'aria quietissima, e cessato affatto il vento sentissi a scuotere e tremare sotto de' piedi la terra con tale e tanta forza e gagliardìa, che la grande Cupola del Duomo rovinò, e cadde a terra tutta di un colpo, rimanendo vittima, e sepolti tutti quelli, che ivi in buon numero in quella festiva giornata si trovavano radunati ad ascoltare la S. Messa, che veniva celebrata all'Altare laterale del Crocifisso dal Sig. Canonico Ugolinucci, che unitamente cogli astanti rimase estinto. Buon per quelli, che trovavansi nel Presbitero, fra' quali il piissimo nostro amorosissimo Sacro Pastore Monsig. Lodovico Agostino Bertozzi, fu l'esservi nel Presbitero medesimo una Porticella, per la quale, benchè stentatamente, e fra la folta nebbia cagionata dal polverume della caduta macerie, pure poterono essi uscire, e col mettersi in luogo scoperto, scampare dalla morte, ch'era loro minacciata. Quelli pure, che trovavansi nelle Case, sentendo, che il continuo tremare non cessava, si risolvettero di uscirne, e di portarsi chi nell'aperta campagna, chi negli orti, e chi nelle piazze, tutti gridando pietà e misericordia: Ed ottima fu la loro ispirazione; poichè sette minuti dopo in circa sopravvenne un'altra scossa di tremuoto così fiera e veemente, che fuori di poche, tutte quante rimasero le Abitazioni o in tutto o in parte abbattute; e da quel punto in poi il ter