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72 DEGLI ANNALI

bollare ogni cencio; le larghe udienze, le liete accoglienze, virtù nuove, ai Parti erano vizj nuovi: e ciò che antico non era, odiavano, buono e rio.

III. Misono adunque in campo Artabano Arsacido allevato ne’ Dai: nella prima battaglia fu rotto; rifeòsi, e prese il reame. Vonone vinto, rifuggì in Armenia, allora vota: e tra le forze romane e de’ Parti, tra mezzo, non fedele, per la cattività d’Antonio, che Artavasde1 re di quella, come amico chiamò, incatenò e uccise. Onde Artassia suo figliuolo con le forze degli Arsacidi sè e il regno difese contra di noi. Essendo tradito e morto da’ suoi, Cesare investì di quel regno Tigrane, e Tiberio Nerone lo vi condusse. Corto imperio vi tenne esso, e’ figliuoli, benché con loro sorelle, di regno e matrimonio congiunti, alla barbara. Augusto vi mise Artavasde; fanne non senza nostra sconfitta cacciato.

IV. C. Cesare mandato a rassettar l'Armenia, diè loro Ariobarzane Medo; era bello, era fiero: l’ebbero caro. Morto per isciagura, miscontenti de’ suoi figliuoli, assaggiaron la signoria d’una donna detta Erato; e quella cacciata ben tosto, confusi e sciolti senza signore, anzi che liberi, lo rifuggito Vonone fanno re. Ma perché Artabano il minacciava, gli Armeni poco il potevano aiutare, e noi difendendolo, rompevamo guerra co’ Parti; Cretico Sillano, governatore in Soria; chiamatolo, il fe’ prigione, pompa

  1. Artavasde, amico e aiuto de’Romani, aveva lascialo tagliare a pezzi Oppio Staziano. Dione 49. Antonio lo gastigò con questo tradimento. Oggi si direbbe, saper di guerra o ragion di stato, che fa lecito ciocch’è utile. Il popol basso la direbbe fantinerìa.