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scopo. Per il piacere di ridere? Ma è un piacere che il deriso non intende.

Tentò però di liberarsi del dubbio non perchè gli sembrasse poco fondato, ma perchè gli sembrava contribuisse ad agitarlo ed aumentasse il suo dolore. Voleva passare la notte almeno nella certezza. E non c’era altra via di procurarsela che la riflessione. Fuori soffiava muggendo e ululando la bora, e se non fosse bastata a trattenere Mario, c’era anche l’impossibilità di raggiungere il Gaia il quale, specialmente di notte, era introvabile.

Bisognava intanto sapere esattamente quello che il ragazzetto loro amico aveva detto. Perciò iniziò un serrato interrogatorio del povero Giulio il quale non ricordava quelle parole, avendovi attribuito poca importanza. E l’ammalato non sopportò il cipiglio di Mario. Aveva già sofferto molto essendosi accorto di quello che stava avvenendo al fratello, proprio allora, in sua presenza, ma soffriva ora ancora di più nel timore di vedersi rimproverata un’altra volta la propria debolezza, la propria vita. Finì che gli colarono alcune lacrime sulle guancie emaciate.