Pagina:Svevo - La novella del buon vecchio e della bella fanciulla ed altri scritti, 1929.djvu/124


— 114 —

alla critica dello stato di fatto esistente, mentre la seconda ha il difficile compito di ricostruire le cose su nuove basi; cosa abbastanza difficile. Ad un teorista avvenne di aver pubblicato da vivo due interi volumi per provare che le cose procedevano male e nel modo più ingiusto. Il mondo andò per aria e non si regolò neppure quando gli eredi del teorista pubblicarono il terzo volume, postumo, dedicato quello alla ricostruzione delle cose. Una teoria è sempre una cosa complessa e facendola non si intravvedono subito tutte le sue illazioni. Sorgono dei teoristi che predicano la distruzione di una bestia, p. e. dei gatti. Si scrive, si scrive e non subito ci si accorge che intorno alla teoria, sua conseguenza, pullulano i topi. Solo molto tardi il teorista capita nell’imbarazzo e, angosciato, si domanda: Che me ne farò di questi topi?

Il mio vecchio era ancora molto lontano da tale imbarazzo. Niente di più bello e di più fluido della prefazione ad una teoria. Il vecchio scopriva che alla gioventù a questo mondo mancava qualche cosa che avrebbe reso la gioventù ancor più bella: una sana vecchiaia che l’ami