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diò ancora quella sua suprema preoccupazione. Forse egli credeva con quello studio di avviarsi ad una grande cura. Come era importante quella giovinetta nella sua vita! Per causa sua s’era ammalato. Ora essa lo perseguitava nei sogni e lo minacciava di morte. Era più importante di tutti e di tutto il resto della sua vita. Anche quello che in lei disprezzava era importante. Ecco che quelle gambe che in realtà lo avevano indignato, nel sogno lo avevano corrotto. Nel sogno essa era apparsa vestita di cenci ma le gambe erano proprio quelle del giorno prima, coperte di calze di seta.

Venne il medico con le sue solite prescrizioni e la sua solita calma fiduciosa, inalterabile finchè l’angina pectoris toccava a lui, solo per la cura. Dichiarò che questo sarebbe stato l’ultimo assalto. — Il grande dolore era anzi un sintomo favorevole visto che negli organismi sfatti non si producono mai grandi dolori. — Poi: s’avvicinava la buona stagione. Era certo che la guerra stava per finire e che il vecchio avrebbe potuto recarsi in qualche buon luogo di cura.

L’infermiera non dimenticò di avvisare il