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il Panteon nelle rovine delle Terme d’Agrippa. Nelle Novelle letterarie di Firenze per l’anno 1741.1 se ne descrive una trovata pure in Roma nel demolire la chiesa vecchia di s. Stefano in Piscinola, di cui parla anche il Galiani2. Si vede ancora al presente una parte di quella dei sotterranei della chiesa di s. Cecilia in Trastevere. Di una delle Terme Antoniniane ne dà la figura il Piranesi3. Il nostro Autore al luogo citato ha descritto quella trovata alla Ruffinella sopra Frascati; intorno alla quale, e a tutto il resto del bagno, che v’era, con molte antichità scopertevisi allora, può vedersi il Giornale de’ Letterati stampato in Roma l’anno 1746.4. Un’altra ne è stata trovata l’anno scorso 1784. nel territorio di Scrofano in una tenuta detta Filatica, spettante ai sig. cav. Niccola, e Marco Pagliarini, lontana da Roma 15. miglia. Le colonnette di terra cotta, alte sopra due palmi, e del diametro di più, d’un palmo, erano tutte di un pezzo, e vuote dentro. I tubi, che salivano dentro ai due muri laterali, erano quadrilunghi, lunghi mezzo palmo, alti un palmo e mezzo, e venivano fermati al muro a due a due con una spranga di ferro in forma di un T tra mezzo di essi. Il pavimento era fatto al solito di gran tegoloni, che arrivavano al mezzo di due colonnette, colla marca sopra in alcuni di essi VIMATI RESTITVTI OP DOL EX FIG FA VS AVGVS EX. Sopra quelli era un lastrico fortissimo, coperto poi di lastre quadrate di marmi di varj colori, come quella descritta dal Vacca, e dal Robertelli. Era formato degli stessi tegoloni anche il pavimento, ove posavano le colonnette. Quella stufa, come tutte le altre antecedenti, avea dalla parte avanti una fornacetta, o luogo, dove si faceva il fuoco, trovato con degli avanzi di roba arsa. Il citato Vacca, e Winkelmann, i quali non hanno badato a quella fornacetta, di una sufficiente grandezza, mentovata anche da Vitruvio, si sono figurati, che il fuoco si facesse sotto al pavimento fra i pilastrini: cosa impossibile per l’angustia del luogo, e perchè il pavimento, e gli stessi pilastrini non avrebbero retto all’impeto del fuoco. Nella detta pittura si vedono chiaramen-


te


  1. pag. 180.
  2. pag. 204.
  3. Antich. Rom. Tom. I. Tav. 19. fig. 2.
  4. Art. XIX. pag. 117.