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per poterne vedere la maniera, con cui comunicavano gli uni cogli altri.

XX. Lettera B. Veduta d’altra stufa, nella quale, a differenza della passata, si vedono i tubi da una parte solamente. I pilastrini, che reggono il pavimento, sono dell’altezza di due piedi, e sono della grossezza di un piede per ogni lato: la grossezza de’ muri in ogni lato è di piedi due e mezzo: la larghezza della stufa è di 25. piedi per lunghezza, e di 22. e mezzo per larghezza. Il numero IV. fa vedere in grande i condotti, e la maniera, con cui in questa stufa hanno la comunicazione. Il numero VI. di questa Tavola è la pianta di una terza stufa. In questa osservanfi in tutte le quattro parti i tubi distanti fra loro un mezzo piede: il pavimento vien retto da dieci pilastrini, della larghezza di un piede in circa, ed alti due piedi. Vi sono ancora due altri pilastrini più grossi de’ precedenti, e della stessa altezza. Sotto, il numero VII. dà l’elevazione di questa stufa, dove si vede l’apertura della porta di tre piedi e mezzo. Si può credere, che il fuoco per questa stufa si facesse nello spazio, che resta fra la porta, e li dieci pilastrini.

XX. Lettera C. Per dare una più compita idea delle stufe antiche, nella parte superiore di questa Tavola si è dato il disegno di una stufa trovata in un casino di campagna a Pompeja, riportato nel i. volume del Viaggio pittoresco del regno di Napoli1. Il numero I. è il piano geometrico. L’acqua entrava per un tubo B, e arrivava dentro il muro fino alle caldare C, per esser portata nella bagnerola F. D era il fornello da far la cucina. E un forno. G indica li tubi dentro il muro, per li quali circolava il calore, e la forma del mattone a coltello dalla parte del muro dentro della stufa, come in quella di Scrofano, di cui appresso, e forse in tutte le altre. I la porta. K una piccola apertura nel muro, ove si metteva una lampada, che rischiarava in una volta ambedue le parti, e riceveva l’aria della parte Z. Un cristallo, come si crede, dalla parte della stufa impediva all’aria umida d’estinguere la lampada. M e 9. indica una tazza, che riceveva


dell’


  1. dix. & onz. livrais. pl. 79.