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di quel famoso conquistatore; non potendosi accertare delle altre teste, come quella della villa Borghese, e le altre nominate al luogo citato. Dei ritratti di lui nelle medaglie si è già veduto al num. 8. di quello Tomo, che quello creduto da molti, non lo sia di certo. Lo stesso può dirli dell’altra testa, data per vero ritratto dal Liebe1, e dal Neumanno2, la quale piega in dietro guardando in alto, col leone nel rovescio, o Cupido a cavallo al leone; la prima in argento, che si crede coeva ad Alessandro; e l’altra in bronzo del tempo di Alessandro Severo di lui grande ammiratore. Questa testa per verità rassomiglia a quella del Campidoglio data da Winkelmann3, a quella della Granducale a Firenze, e a qualche altra, creduta di Alessandro. Ma se vogliamo sostenerle per ritratti di lui, potremo dire, che ne sia forse un poco alterata la fisonomia per rappresentarlo quasi divinizzato; osservandosi dai buchi, che ha intorno la testa del Campidoglio per inserirvi dei raggi a modo di corona, che era fatta per rappresentare alcuno coi simboli del sole: benchè l’idea del volto sia tale, che in questa, e nell’altra testa della Granducale, taluni v’abbiano riconosciuto Alessandro moribondo, o piangente per la morte di qualche suo favorito. Archelao presso Plutarco4 ci dice, che Lisippo fece in bronzo l’immagine d’Alessandro col volto cosi alquanto sollevato verso il cielo, come soleva portarlo; e che altri volendolo imitare in quella politura, non conservavano il di lui carattere. Pare quindi che fosse una particolarità di questo statuario il farlo così; non di Pirgotele, che ebbe anche il privilegio di rappresentarlo in gemma, e Apelle in pittura, il quale secondo lo stesso Plutarco lo dipinse in atto di fulminare. E chi sa che l’erme non sia copiato dal ritratto originale di questi due artisti, o non sia anch’esso originale, o ricavato dall’originale scolpito in marmo, di cui non si sa che vi fosse scultore? Se Alessandro medesimo non avesse approvato la maniera di Lisippo, scegliendolo per suo artefice in bronzo, potrebbe dirsi, che gli altri artisti avessero cerca-

  1. Gotha numism., seu Thes. Frideric. num. cap. 4. §. 3. pag. 101.
  2. Popul. & reg. numi vet. ined. p. 156.
  3. Monum. ant. ined. n. 175.
  4. Nella vita d’Alessandro, oper. Tom. I. pag. 666. B., e De fort. Alexandr. orat. 1. Tom. iI. pag. 225. B.

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