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418 Storia delle Arti del Disegno

la base nel secolo decimoquinto1. Si sono conservate a Costantinopoli sino ai principio del secolo presente due colonne ornate a bassi-rilievi, sul gusto della Trajana, erette una a Costantino, e l’altra ad Arcadio2. I bassi-rilievi di questa sono stati pubblicati fu i disegni del Bellino, pittor veneziano, chiamato a Costantinopoli da Maometto II.; ma v’è apparenza che il disegnatore abbiali abbelliti a suo talento, poichè quel poco che abbiamo in disegno della prima ce ne dà una molto cattiva idea, e la farebbe giudicare di tutt’altro lavoro. Della colonna d’Arcadio or non altro più vedesi che la base di granito nel quartiere che chiamasi Concajui, essendone stata dai Turchi demolita la colonna, che pei frequenti terremoti era stata smossa più volte, e minacciava gran danno se fosse venuta a cadere. L’altra, detta la colonna abbruciata, sta in que’ contorni che chiamansi Visirkham, ed è composta di sette gran cilindri di porfido, non compresa la base. Stava altre volte su di essa la statua di Costantino, e poichè dai molti incendj era stata guasta, restaurar la fece Alessio Comneno, come appare dall’appostavi greca iscrizione.

[Decadenza dell’arte in Atene.] §. 8. Atene, al riferir di Sinesio3, circa sessant’anni dopo che Bizanzio era divenuta la sede dell’impero, perdè ogni suo splendore, e di lei nulla più era rimasto di grande che i nomi delle sue ruine. E sebbene l’imperator Valeriano, prima di Costantino, avesse conceduto agli Ateniesi di riedificare le mura della loro patria, che da Silla sin allora era rimasta smantellata; ciò non ostante la città non fu in istato di resistere all’invasione de’ Goti, i quali, imperando


Clau-


    delle statue di bronzo, e anche indorate. Si veda qui avanti pag. 267. n. b.

  1. Marlian. Top. Rom. lib. 2. cap. 10.
  2. Bandur. Imp. orient. sive Antiq. Constantinop. Tom. iI. p. 508. seqq. [ Nella Tavola 1, e 2, che dà ivi Bandurio, si vedono due fabbriche di terme, la prima eretta da Arcadio, l’altra da Eudossia sua consorte; e sono nell’esterno tutte circondate di statue greche nelle nicchie fra le colonne.
  3. Epist. 135. pag. 272.