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p r e s s o i R o m a n i ec. | 317 |
e sommamente pregiavansi i cinque libri da lui scritti su tutti i lavori dell’arte allor conosciuti1.
§. 13. Viveano, cred’io, a questi tempi e vennero a Roma due statuarj ateniesi Critone e Nicolao, il nome de’ quali trovasi così inciso sul canestro posto in capo ad una Cariatide maggiore della grandezza naturale:
- ΚΡΙΤΩΝ ΚΑΙ
- ΝΙΚΟΛΑΟΣ
- ΑΘΗΝΑΙΟΙ ΕΠΟΙ
- ΟΥΝ2
Questa Cariatide, con un’altra simile e col torso d’una terza3, scoperta fu nel 1766. in una vigna di casa Strozzi circa due miglia fuori di porta s. Sebastiano sull’antica via Appia non lungi dal sepolcro di Cecilia Metella moglie di quel Crasso sì rinomato per le sue ricchezze. Essendo tale strada sparsa dai due lati di sepolcri, ai quali uniti erano de’ giardini, e delle piccole ville, come possiamo argomentare dall’iscrizione appartenente al sepolcro di Erode Attico, è probabile che quelle Cariatidi in numero di quattro, o in altro numero pari, siano state scolpite per siffatti edifizj ad ornato e sostegno di qualche volta nella tomba, o nell’annessa villa, e che ivi siano state lavorate. Or non pare che prima dei tempi del triumvirato s’introducesse la pompa de’ sepolcri abbelliti con simili Cariatidi e statue; ornandoli questi dianzi colla semplice effigie del morto, come lo rileviamo dalla statua d’Ennio collocata nel sepolcro degli Scipioni presso
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- ↑ Pasitele fu eziandio eccellente nel formare de’ modelli in creta, Plin. lib. 35. c. 12. sect. 45. & lib. 36. cap. 5. sect. 4. §. 12.: la qual arte diceva egli esser la madre della statuaria, della scultura, e dell’intaglio. Si distinse pure a que’ tempi Posidonio non meno nella statuaria, che nel bulino. Plin. lib. 33. cap. 12. sect. 55., & lib. 34. cap. 8. sect. 19. §. 34. È d’avviso Francesco Giunio Catal. arch, &c. pag. 175. esser questi lo stesso Posidonio amico di Cicerone, De nat. deor. l. 2. c. 4. n. 88., e inventore d’una maravigliosa sfera astronomica, rappresentante tutt’i moti celesti sì diurni che notturni del sole e della luna e dei pianeti. A questi si può aggiugner Ledo, che celebre si rendette nel cisellare l’argento. Plin. lib. 33. c. 12. sect. 55.
- ↑ Critone e Nicolao ateniesi fecero.
- ↑ Ora tutte tre nella villa Albani.