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284 | Storia delle Arti |
rivolto in alto, qual si conveniva all’eroe che meditava contento sulle compiute grandi imprese, e appunto curvato n’è il dorso come d’uomo meditabondo1. Il petto maestosamente elevato ci richiama l’idea di quello contro cui compresso perì il gigante Anteo; e nella lunghezza e forza delle cosce ravvisiamo l’istancabile eroe, che la cerva fornita di piedi di bronzo inseguì e raggiunge, e scorrendo immense terre pervenne sino ai confini del mondo. Ivi ammirar deve l’artefice nei contorni del corpo la morbidezza delle forme, il dolce loro passaggio da una all’altra, e i tratti quasi moventisi, che con un molle ondeggiamento si sollevano e si abbassano, e l’un nell’altro insensibilmente si perdono. Troverà il disegnatore che, nel volerlo copiare, non può mai assicurarsi della dirittura e corrispondenza delle parti, poichè il moto, con cui s’immagina di coglierla, se ne allontana insensibilmente, e prendendo un’altra piega inganna del pari l’occhio e la mano. Le ossa sembrano d’una pingue cute ricoperte, carnosi sono i muscoli, ma senza una superflua pinguedine; e la carnosità è sì bene equilibrata che l’eguale non trovasi in nessun’altra figura. Dir potrebbesi che quest’Ercole s’avvicina ancor più che l’Apollo ai tempi floridi dello stile sublime dell’arte2.
[Ercole Farnese] §. 15. Le proprietà da me indicate nel Torso di Belvedere meglio ancor si ravvisano, se questo si confronti con
altre |
- ↑ Non può quest’attitudine farlo credere un Ercole che fila; nè so ove Batteux Principes de litterat. Tom. I. prèm. part. chap. 4. pag. 57. abbia letto che tale n’era stato giudicato l’atteggiamento da Raffaello. [Non dice l’autore di questa opinione; e Raffaello lo nomina ad altro proposito.
- ↑ V’ha degli abbagli che meritano appena d’esser notati. Tal è quel di le Comte Cabin. des singular. d’architect. &c. Tom. I. p. 18., che chiama Erodoto di Sicione l’autore del Torso di Belvedere. Pausania fa bensì menzione di certo Erodoto d’Olinto, ma tra i celebri scultori non trovasi mai nominato un Erodoto di Sicione. Il medesimo scrittor francese parla d’un torso femminile, attribuito da lui al medesimo scultore, e detto il più bello di quanto si vede fra gli antichi monumenti dell’arte; ma questo è a me ignoto. Un altro scrittore, Demontios. De la sculpt. antiq. pag. 12., vuole che lo stesso Apollonio, oltre il Torso, abbia lavorata Dirce, Zero, ed Ansione del mentovato Toro Farnese; il che è falso.
to reale di Francia vi sono due gemme riportate da Mariette Traitè des pierr. grav. Tom. iI. pl. LXXXIV. e LXXXV., ove Ercole è sedente, e pare abbia qualche somiglianza coll’atteggiamento, che poteva avere l’Ercole del Torso.