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da Alessandro il Grande ec. 271

argomentar lo possiamo dal vedere come quella fiorisse ne’ tempi seguenti alle corti dei re di Bitinia e di Pergamo, piccole Provincie dell’Asia jonica. Fra gli artisti della corte de’ Seleucidi è celebre certo Ermocle di Rodi, che scolpi la statua del bel Combabo1.

[Ulteriori vicende della Grecia.] §. 26. Quest’epoca dell’arte greca sotto i primi successori d’Alessandro terminò nell’olimpiade cxxiv. in cui erano morti Tolomeo I. in Egitto, Seleuco in Siria, Lisimaco in Tracia, e Tolomeo Cerauno in Macedonia. Nella stessa olimpiade2, un’impensata lega, che strinsero fra di loro alcune poco riguardevoli città della Grecia, pose i fondamenti per darle una nuova forma, con cui risorsero poi colà le arti per l’ultima volta. Provarono allora i Greci quello che avviene sovente agli uomini, cioè che i mali giunti all’eccesso divengono eglino stessi il rimedio, come la corda d’uno stromento musicale soverchiamente tesa e rotta fa luogo ad un’altra, che con maggior cautela accordata alla fine mette il giusto suono.

[Lega achea.]

§. 27. La preponderanza de’ Macedoni aveva alterato in Grecia l’antico sistema. Sparta medesima avea degenerato da quel prisco regime in cui vissuta era per quattro secoli3; poichè essendone stato costretto a fuggire il re Cleomene, che troppo dispoticamente reggeala, vi restarono soli gli Efori, parecchi de’ quali furono pur in varie successive rivoluzioni trucidati. Dopo la morte di Cleomene si venne all’elezione d’un nuovo re: fu scelto Agesipoli, ma siccome era fanciullo ancora, Licurgo, sebbene non fosse di regio sangue, donando un talento a ciascun degli Efori, si fece conferire la dignità suprema. Essendosi però penetrata l’iniqua


via


  1. Lucian. De dea syr. §. 26. op. Tom. iiI. pag. 472. [ Plinio lib.34. cap. 8. sect. 19. §. 26. nomina Aristodemo, che fece in bronzo l’immagine del re Seleuco; ma non dice quale fosse tra i varj Seleucidi.
  2. Polibio lib. 2. pag. 128. B., Corsini Fasti att. olymp. cxxiv. Tom. IV. p. 80.
  3. Constant. Porphyrog. Excerpta Diodor. pag. 225. lin. 19.