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da Alessandro il Grande ec. | 257 |
C a p o II.
[Stato dell’arte sotto i primi successori d’Alessandro...] Alessandro il Grande, la cui morte, come la vita, forma una rimarchevole epoca nella storia dell’arte, mancò nel fior de’ suoi giorni, nell’anno primo dell’olimpiade cxiv.1; e l’arte medesima mancò, al dir di Plinio, poco dopo di lui, cioè nell’olimpiade cxx. (cessavit deinde ars). Io non esaminerò qui se ciò detto sia giustamente, e con quella verità con cui disse Tacito, che dopo la battaglia d’Azio Roma più non produsse nessun gran genio, e con cui molti scrissero che dopo la morte d’Augusto si corruppe il romano linguaggio, e degenerò l’eloquenza2. E’ probabile che Plinio, siccome vedremo più sotto, abbia particolarmente avuto di mira ciò che avvenne in Atene; poichè se prendiamo la storia della Grecia in generale, troveremo l’opposto.
[...in cui influirono le vicende di que’ tempi. ]
§. 1. Dopo la morte d’Alessandro insorsero rivoluzioni, e si fecero sanguinose guerre non meno nelle provincie conquistate che nella Macedonia medesima fra i suoi capitani e successori. Di quelli nessun più vivea nell’olimpiade cxxiv.,
Tom. II | K k | ma |
- ↑ Arriano lib. 7. pag. 502., Giuseppe Flavio Contra Apion. lib. i.c.32. pag. 445. over. Tom. iI.
- ↑ Veggasi il chiarissimo Tiraboschi Storia della Lettur. ital. Tom. iI. Dissertaz. prelim. sull’origine del decad. delle scienze.