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128 Progressi e Decadenza dell’Arte

garla, come Francesco Giunio1. Que’ commentatori nè aveano forse la necessaria cognizione dell’arte, né aver poteano sott’occhio le pitture antiche; ma dacchè mille e più pezzi di quelle se ne sono ora disotterrati nelle ruine delle città sepolte dal Vesuvio, io mi lusingo di potere con qualche verosimiglianza indicare il vero significato delle parole petroniane. In parecchie di quelle pitture veggonsi lunghe e strette fasce, alte poco più d’un palmo romano2, che sono a luogo a luogo intersecate, ed hanno nello spazio di mezzo dipinte sovra un campo nero delle figurine all’uso egiziano: nelle parti che servono d’intersecamento e negli orli si vedono varj stravaganti ornati, ai quali sono frammiste immagini capricciose e fantastiche. Forse questa maniera di dipingere con figure egiziane frammiste ad immagini mostruose è quell’arte che da Petronio vien detta ars compendiaria Ægyptiorum; e n’ebbe probabilmente tal nome, perchè era un’imitazione della maniera con cui gli Egizj le case loro dipingevano3. Anche oggidì nell’Egitto superiore veggonsi de’ palazzi e de’ tempj serbatisi quasi interi, sostenuti da sterminate colonne, le quali al par delle pareti e delle volte sono dall’alto al basso dipinte e coperte di geroglifici incavati, siccome s’è già detto nel Libro II. Capo IV.4.


§.4. A que-


  1. De pict. vet. lib. 2. cap. 11. pag. 130.
  2. Pitt. d’Ercol. T. IV Tav. 68. 69. seq.
  3. Il signor Paw Recherches philos. sur les Egyptiens, & les Chinois, Tom. iI. par. 2. sect. 4. pag. 274. non approva questa spiegazione delle parole di Petronio, e pretende doversi leggere Ectyporum in vece di Ægyptiorum. Sotto il nome di Ectypa intende un’arte particolare di copiare facilmente i migliori quadri, per cui, anche senza sapere il disegno, si fissavano i contorni e i fatti principali, che riempievansi poi de’ colori convenevoli. Quest’arte, dic’egli, portò un colpo mortale alla pittura: si trascurò il disegno, e solo si pensò a procurarsi dalle Indie orientali de’ bei colori. Conviene però che la voce Ectypa si usa da Plinio in un senso ben differente; ma è nota, soggiunge egli, la licenza di Petronio nelle figure e nelle metafore; [ non però a segno di parlare barbaramente. Il signor Paw doveva poi osservare, che Vitruvio non si lagnava, che l’arte decadesse per ragione del disegno; ma per li soggetti, che rappresentavano i pittori, i quali parevano mostri per la composizione: il che non si sarebbe potuto dire se avessero copiato i quadri degli antichi. Veggasi la nota seguente.
  4. pag. 142. Tomo I.