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418 D e l   P a n n e g g i a m e n t o.

statua imperiale sedente colla testa di Claudio nella villa Albani: questa strascinar dovrebbe il paludamento, ossia la clamide; ma l’artista ha giudicato opportuno di gettarsene una parte su una coscia, per aver così occasione di formare una bella cascata di pieghe, e di non lasciare amendue le gambe egualmente scoperte, che sarebbe stata una specie di monotonia.

[Maniera di metterselo.] §. 28. Gli antichi metteansi e adattavansi (ἐπιβάλλεσθαι) in molte maniere il pallio: la più comune era di ripiegarne un quarto o un terzo; e quella parte, quando erasi messa indosso, servir poteva a coprirne il capo. Così Scipione Nasica, al dir d’Appiano, metteasi in capo il lembo della toga, κράσπεδον1. Presso gli antichi scrittori vien fatta menzione del manto addoppiato2, che perciò doveva essere più grande dell’ordinario, e tal vedesi in alcune statue. Manto addoppiato hanno, fra le altre, le due belle statue di Pallade nella villa Albani: non l’hanno però messo attorno secondo il solito, ma passando loro sotto il braccio sinistro, e sotto l’Egida dinanzi e dietro, vien tirato fui petto, e pende poscia unito dall’omero destro3. D’un manto addoppiato dee probabilmente intendersi il doppio pallio de’ Cinici4; sebbene così addoppiato questo non sia nella statua d’un filosofo di quella setta di grandezza naturale nella mentovata villa5. Siccome i Cinici non portavano la tunica, avean maggior bisogno d’un pallio doppio; e tale spiegazione val


ben


  1. de Bell. civ. l. 1. p. 359. D. [Laciniam toga rejecit in humerum, & caput.
  2. Polieno Stratag. lib. 4. cap. 14. Di veste duplice parla anche Polluce Onomast. lib. 7. cap. 13. segm. 47.
  3. Vedasi la Tav. XIII. Così presso a poco lo ha un’altra figura muliebre presso Montfaucon Antiq. expl. Suppl. Tom. iiI. pl. 11. n. 3.
  4. Horat. lib. 1. epist. 17. v. 25. [ È da osservarsi, che Winkelmann nei Monum. ant. par. iiI. cap. 9. pag. 228. non dice doppio, ma foderato questo pallio dei Cinici; come tale lo dice anche qui appresso nel capo iiI. §. 9. Ma o parlò opinando in tutti e tre i luoghi, o non badò nello scrivere.
  5. Questa statua si distingue per una gran bisaccia, simile al carniere d’un cacciatore, che dalla spalla destra vien a cadere lui fianco sinistro, per un bastone nodoso, e per un rotolo scritto che ha ai piedi.