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talmente somiglievoli fra di loro ne’ capelli e nelle sembianze del volto, che sembrano tutte fu uno stesso modello lavorate1. Si scorge sul volto loro un’aria severa, mista di turbamento e di dolore; poiché tutte le loro statue hanno una ferita nel petto: ferita che, a mio parere, si sarà pur veduta su quelle delle quali non altro più rimane che la testa2. Le sovracciglia sono indicate da un rialzamento acuto; e poiché tal maniera di segnarle è una proprietà del più antico stile dell’arte, come più sotto dimostrerò, così potrebbe conghietturarsi che l’Amazzone di Ctesilao, la quale ottenne il premio a preferenza di quelle di Policleto e di Fidia3, abbia servito d’esempio e di modello agli artisti posteriori. Ciò ignorarono probabilmente coloro, i quali hanno restaurate le due Amazzoni di grandezza naturale esistenti nel museo Capitolino; poiché né l’antica testa dell’una, né la testa moderna dell’altra sono ben adattate alle statue. Questa osservazione avrebbe potuto dar de’ lumi circa una testa particolare d’un’Amazzone al signor Petit4, il quale non osa decidere se la testa coronata d’alloro su una moneta di Mirina, città dell’Asia Minore fabbricata dalle Amazzoni, una di queste eroine rappresenti, o piuttosto un Apollo. Ho già dimostrato altrove, né vuò qui ripeterlo, che a nessuna figura delle Amazzoni manca la destra mammella5.


§. 24. Par-


    tro cammeo, non di quello di Strozzi, che è qui intiero.

  1. Le Amazzoni che sono rappresentate sulla facciata del sarcofago nel Museo Capitolino, Tom. IV. Tav. 33., hanno i capelli annodati; e quelle che sono sedenti sul coperchio gli hanno sparsi sulle spalle.
  2. Una delle più belle statue rappresentanti Amazzoni veduta, e citata dal nostro Autore nel luogo dei Monumenti antichi, al quale rimanda qui appresso, è quella già della villa Mattei, ora del Museo Pio-Clementino. Non ha ferita alcuna né in petto, nè in verun’altra parte, nè ha in volto aria mesta e dolente, come tante altre; ma piuttosto di guerriera animosa. Può vedersene frattanto la figura presso Maffei Statue antiche Tav. 109., nei Monum. Matthæj. Tom. I. Tab. 60., e in altra tavola molto meglio incisa dal Piranesi. Il detto Maffei, come rileva anche Winkelmann al luogo citato, pag. 102. ha traveduto dicendo, che a quella statua mancava la mammella destra, e così facendole incidere.
  3. Plinio lib. 34. cap. 8. sect. 19. dà anzi la preferenza prima a quella di Policleto, il secondo luogo a quella di Fidia, e nel terzo luogo mette quella di Ctesilao.
  4. De Amaz. cap. 33. pag. 259.
  5. Monum. ant. Part. iI. cap. 18. p. 184. [Può vedersi anche Bottari Mus. Capitol. Tom. iiI. Tav. 46. pag. 95. segg., Foggini Tom. IV. Tav. 33. pag 113. segg.