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n e l l e   v a r i e   f i g u r e , e c. 293

lazzo Barberini non è già un bello ideale, ma bensì un’immagine della semplice natura abbandonata a sé stessa. Un moderno scrittore1 non si è ricordato delle mentovate figure, quando asserì come cosa certa avere i Greci scelta la natura de’ Fauni per rappresentare una grossolana e ma proporzionata struttura, la qual si conosca alla testa grossa, al collo corto, alle spalle alte, al petto piccolo e stretto, alle ginocchia e gambe grosse, e ai piedi deformi.

§. 8. I vecchi Satiri o Sileni, e quello principalmente che aveva educato Bacco, sono figure serie, che non hanno punto la ciera ridente de’ summentovati Fauni; ma son corpi ben formati in matura virilità, qual è appunto la statua di Sileno, che tien nelle mani il giovane Bacco nella villa Borghese, alla quale sono interamente simili due altre statue del palazzo Ruspoli, di cui però una sola ha la testa antica. Il volto di Sileno mostra talora la giovialità, ed ha la barba crespa, come nelle menzionate statue; ma in altre figure vien rappresentato qual precettore di Bacco in aria di filosofo con barba prolissa e veneranda2, i cui capelli gli cadono mollemente serpeggiando fin sopra il petto, quale si vede ne’ tanto ripetuti bassi-rilievi, noti sotto il nome improprio di Nozze di Trimalcione3. Quanto ho detto di Sileno deve intendersi, siccome a principio avvisai, delle figure serie;

onde così prevengo chi oppormi volesse Sileno di figura straordinariamente corpacciuto e vacillante, portato da un asino; quale in molti bassi-rilievi, e fu alcune pitture d’Ercolano si vede rappresentato4.


§. 9. La


  1. Vatelet Réflex. sur la peint. p. 69.
  2. In due bronzi del Museo d’Ercolano Tom. iI. Tav. 45. e 46. ha la barba lunghetta, e tutta contorta a modo di tante boccole pendenti.
  3. Bart. Admir. Roman. Antiq. Tab. 71. [Triclinio, o Biclinio, e Convitto di Trimalcione.
  4. Luciano in Baccho, op. Tom. iiI. §. 2. pag. 76. descrive Sileno come basso di statura, vecchio, grassotto, panciuto, col naso simo, con grandi orecchie diritte, tutto tremante, portato da un asino; e Seneca Œdip. vers. 429. lo dice anche portato sull’asimo:

    Te senior turpi sequitur asello
    Turgida pampineis redimitus tempora fertis.