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84 D e l l e   A r t i   d e l   D i s e g n o.

scavati, le ciglia sono indicate da una striscia piana alquanto prominente e larga quanto l’ugna del dito mignolo; estendesi fino alle tempia ov’è tagliata ad angolo: dall’orbita inferiore della cavità dell’occhio parte una simile striscia, e termina come la precedente. Gli Egizj non aveano nessun’idea de’ proffili diritti e gentili delle teste greche, e davano alle loro un naso fimo e compresso come il vedean generalmente in loro medesimi1; per l’opposto l’osso della guancia è fortemente espresso e rialzato, piccolo è il mento e portato in dietro, il che rende imperfetta l’ovale del volto. Il taglio della bocca cioè le estremità delle labbra, che verso gli angoli presso i Greci e gli Europei tendono al basso, hanno nelle teste egiziane una direzione opposta. La bocca medesima n’è sempre chiusa in guisa che le labbra appena per un picco! taglio son tra di loro staccate2; laddove, siccome osserveremo più sotto, le statue delle divinità greche hanno per la maggior parte le labbra aperte. Straordinaria certamente farebbe stata nelle teste degli Egizj la posizione delle orecchie, se le avessero avute collocate sì alte, quali si vedono nelle loro statue, e principalmente in due che io posseggo. In una testa della villa Altieri, che ha gli occhi incassati, e in una figura sedente


sot-


    Secondo Giovenale loc. cit., ed altri scrittori presso Jablonski Pantheon Ægypt. lib. 1. c. 5. §. 7. e 11. gli Egiziani lo credevano un castigo della dea Iside; ma alcuni viaggiatori moderni considerando le cagioni fisiche lo attribuiscono alle esalazioni vaporose, che si levano la notte, e cagionano grandi flussioni, che fanno anche perdere la vista a moltissimi; onde viene chiamato l’Egitto, il paese de’ ciechi, Maillet Descript. de l'Egypte, let. I. pag 15. Altri lo derivano dal riverbero dei raggi cocenti del sole in quelle arenose pianure; e per quello, che riguarda l’Egitto moderno, dal bianco, che danno alle loro fabbriche, Hist. univ. Tom. XXIV. liv. XX. chap. iiI. sect. I. pag. 118.

  1. Vedi sopra pag. 65. n. c.
  2. Abbiamo detto alla p. 66. n. a. che gli Egizj doveano avere le labbra un po' gonfie, e grosse, come si veggono nelle figure della Mensa Isiaca; in quelle, che porrà il nostro Autore nei Monumenti antichi, tav. 73 e 74., e nelle altre generalmente. Non so se abbia potuto a quello difetto contribuire almeno in qualche parte l’aver avuto gli Egiziani i denti incisori a modo dei molari, quali si veggono alla mummia di Santa Maria Novella in Firenze, della quale abbiamo parlato alla p. 66. not. c., e in quella dell’Accademia di Cambrigia, come osserva il signor Middleton, che ne dà la descrizione, Antiq. Monum. Tab. XXII. pag. 256.; siccome neppur saprei dire se tal forma di denti si trovi solamente nelle mummie di persone avanzate in età, nelle quali vediamo anche tra noi essere i denti logorati fino a quel modo; oppure se fosse costume degli Egiziani di farseli segare, forse per pareggiarli: il che non è credibile.