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2 O r i g i n e   d e l l e   A r t i

umane invenzioni, da ciò ch’era di pura necessità: aspirarono quindi al bello; e poscia passarono all’eccessivo e al caricato. Ne sono questi i tre principali periodi.

§. 1. Le opere dell’arte ne’ loro principj, come i più begli uomini allorché nascono, non altro furono che abbozzi grossolani, e come i semi di varie piante altronde fra loro diverse, le une dalle altre appena distinguevansi. L'arte stessa nel suo fiore, e nella sua decadenza s’assomigliò in qualche modo a que’ gran fiumi, che ove più estesi esser dovrebbono, o in piccoli ruscelli finiscono, o interamente si perdono.

[..presso gli Egizj...] §. 2. Quest’arte presso gli Egizj si può paragonare ad una pianta vigorosa, a cui o la corrosione d’un insetto, o altro accidente abbia impedito di crescere e d'ingrandirsi. Essa bensì senz’alcun decadimento costantemente serbossi a quel punto a cui crebbe ne’ primi tempi, ma senza perfezionarsi mai; e nello stato medesimo sembra essersi mantenuta fino ai re greci. Pare che la sorte medesima abbia avuta fra i Persiani. [..gli Etruschi...] Presso agli Etruschi nel suo nascimento, era simile ad un torrente, che tumultuoso scorre fra dirupi e sassi, poiché duro infatti e forzato è il loro disegno; ma presso i [..e i Greci.] Greci fu simile a maestoso fiume, che mentre in suo corso va sempre crescendo, bagna di limpid’acque le sponde di fertili piaggie senza mai soverchiarle.

§. 3. L’arte si è principalmente occupata dell’uomo, onde possiamo a questo riguardo dire con più ragione che Protagora1 esser l’uomo di tutte le opere dell’arte la misura e la regola; e sappiamo dai più antichi storici, che le prime figure disegnate rappresentarono l’uomo, non i tratti e le sembianze, ma solo i contorni dell’ombra delineandone. Da queste semplici forme si passò a segnare le proporzioni, s’acquistò della giustezza, e l’artefice fatto più franco


s’av-
  1. Sext. Emp. Pyrrh. hyp. lib. i. c. 32. pag. 44.