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50 VITA DI PIO VII

tano da voi, mentre sopra di noi prendeste a deliberare? Ah no! non fu così certamente, o venerabili fratelli. Noi lo diciamo con sicurezza e non già per nostra, ma per gloria di Dio lo diciamo. Fu presente, sì fu presente Iddio alle menti vostre santissime, e noi soli quegli eravamo, che dovevamo da voi essere onninamente prescelti. E perchè? perchè sebbene tali non sembrassimo agli occhi vostri, agli occhi di Dio apparivamo di tutti quanti il più debole. Imperciocchè di tali consigli appunto si serve Iddio nel sostenere la sua chiesa per confondere la superbia dei forti: e quanto più deboli sono i mezzi, che adopera tanto maggiormente apparisce che la chiesa, come insegna il Crisostomo, ha piantate nel cielo le sue radici e che Iddio è quello che dovunque la difende.

« Richiamate di grazia al pensiero quali furono i primi principî della chiesa. Se in quei primitivi tempi un Pietro pescatore, e pochi apostoli, chiamati ad illuminare gli uomini dalla oscurità della Galilea, furono valevoli a fare così grandi cose, che il suono della loro voce si estese sopra tutta la terra, cosa nuova sembrar non deve, avvengachè meravigliosa, se noi pure da questa isola, che dopo un lungo agitar di tempeste, mentre eravamo bramosi di provvedere un nuovo capo alla chiesa, ci offerse un asilo, per certa ammirabile divina provvidenza e per beneficio dell’augusto Cesare Francesco II, da cui nulla v'è che sperar non possiamo per la difesa e pel decoro della chiesa medesima, se da un monistero di quell’ordine, dalle cui santissime leggi ammaestrati noi fummo, siamo chiamati al governo della chiesa, affinchè quanto è più grande la nostra piccolezza, tanto maggiormente si conosca esser ella non da noi, ma da Dio governata.

« Reggerà dunque Iddio la sua chiesa. E noi sicuri del patrocinio di sì gran rettore e consapevoli della nostra debolezza, riposando nella sola sua provvidenza, sollecitudine alcuna non ci prenderemo forse del gregge cristiano? Anzi con tanta più grande sollecitudine ci affaticheremo per governarla, quanto noi conosceremo esser maggiore la debolezza nostra e al governo della chiesa ci applicheremo