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LIBRO I 25

venuta sotto la soggezione di Francia e il lauretano tesoro1.

XVII. Padrone Bonaparte di Ancona e della cittadella, che la sovrasta, dopo aver presa Imola, Faenza, Forlì parlò da signore. Convocate le autorità ecclesiastiche: s'impose loro non doversi immischiare in facendo politiche: fece rimprovero al vicario generale della fuga del cardinal Ranuzzi vescovo della occupata città: dissegli quello d'Imola, cardinale pur esso, non esser fuggito: io non l'ho veduto aggiungea, ma seppi, che era al suo posto: gravò i cittadini di una contribuzione di duecento e quaranta mila scudi: creò una commissione municipale2: ristorò la fortuna dei suoi soldati : le quali cose riferite a Roma e dalla fama ingigantite, agitarono grandemente l'animo dei romani e del pontefice, che temea per l'irrompere delle armi rinnovati i tristi giorni, in cui la capitale del cattolicismo fu miseramente depredata dall'esercito del Borbone, accampato innanzi alle sue mura, né la mole Adriana offrì a Clemente VII valido schermo e sicuro. Era in queste condizioni lo stato allora che il cardinale Chiaramonti, obbediente al consiglio di Pio VI, si diresse alla volta di Roma. A Spoleto lo raggiunse lettera a lui inviata da quelli, che in tanto pericolosi momenti reggevano Imola a nome di Francia. Diceasi in essa utile la presenza del vescovo, desiderata da tutti: tornasse in diocesi, se amava vegliare gl'interessi della sua chiesa, la pubblica tranquillità: lui pregato dal clero, chiamato dai cittadini, desiderato dai poveri. Prima di risolvere scrisse Chiaramonti a Pio VI che amorevolmente risposagli: venisse in Roma: non doversi aggiunger fede alle parole lusinghiere di chi lo blandiva : proseguire

  1. 1 commissari francesi Munge, Villetard e Moscati poste le mani su quanto restava in quel tesoro, creato dalla pietà dei devoti, spedirono a Parigi il simulacro della vergine lauretana e vari oggetti appartenenti alla santa casa. Destano orrore le parole di sarcasmo e d'insulto, che accompagnarono quell'invio.
  2. Vedi Leoni storia di Ancona dedicata a Carlo X 1832.