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La Presse,
Le Siècle,
La Gazette de France,
Le National,
La Rèforme;

una opposizione attiva e formidabile nelle Camere; le accuse perfin di Voltairianismo che venivano autorizzate dalla scelta del suo primo ministro Guizot ch’era protestante, e dallo avere accolta in famiglia la moglie di suo figlio la duchessa d’Orleans, protestante ancor essa; il rilasciamento non dubbio nella morale pubblica; l’intronizzamento del Dio oro e degl’interessi materiali a discapito del sentimento morale; la irruzione delle dottrine socialistiche (prese in parte dalla repubblica di Platone) che o per gli scritti, o pei discorsi dei Proudhon, dei Fourier, dei Considerant, dei Cabet, dei Flocon, dei Barbes, dei Blanqui, e dei Luigi Blanc portaron la corruzione nelle classi infime e numerosissime della popolazione francese; non che l’azione incessante e degli ultro-napoleonisti, e delle società segrete, che da tutti questi vari elementi sapean trarre partito; eran queste le varie molle, e molle potentissime che messe in azione, prepararono il crollo del regno di Luigi Filippo.

Il Sauzet, presidente in allora della camera dei deputati , ci racconta in modo lucidissimo una gran parte delle cause cui poteva attribuirsi la rivoluzione del 1848, ed esce in questa sentenza:

«Ah! senza dubbio, il secolo 18° col suo funesto e incessante lavoro di demolizione morale, religiosa e politica ha distrutto le credenze, spezzato i freni, rovesciato il contrapeso delle speranze future, scoraggiato le miserie, avvelenato le invidie e fatto del ben essere sensuale, l’ultima parola di tutte le filosofie 1


  1. Vedi Sauzet, opera citata pagina 108.