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368 | storia |
rosi di averlo quando se ne era privi, avutolo, pochisssimi se ne interessavano, a tal punto che in una riunione di collegi elettorali tenutasi il 13 giugno, v’intervennero soltanto ventisei votanti.1
Volendo ora discorrere delle altre cose occorse nel mese ’ di giugno in Roma, che pure crediamo meritevoli di ricordanza, rammenteremo come il 6 del detto mese pubblicaronsi nella Gazzetta di Roma l’ordinanza del ministro delle finanze Lunati, non che gli elenchi relativi ai beni dei luoghi pii assegnati in garanzia dei due milioni e mezzo di boni del tesoro in virtù del chirografo pontificio del 19 di maggio.2
Questa misura fu applaudita perchè riconosciuta giusta e necessaria: essendochè mentre col chirografo di sopra memorato si dava un accenno generico dei detti beni, il pubblico ch’era invitato a ricevere in pagamento i boni del tesoro, a garanzia dei quali erano ipotecati, era in diritto di conoscerne specialmente la denominazione, l’ubicazione ed il valore relativo; e così veniva a sparire qualunque difficoltà nella circolazione. Ed in seguito di ciò fu rilasciata la prima serie per l’ammontare di duecentocinquanta mila scudi, la quale ebbe un facile smaltimento.3
La estirpazione poi degli abusi essendo tal cosa che alla quasi universalità dei cittadini andava a grado, fece accogliere con favore una circolare del ministro Mamiani del 12 giugno colla quale richiedevasi il novero di tutti gl’impiegati i quali adempivano a più di un ufficio governativo. Ciò per altro era in coerenza del capitolo VI, art. 94 del motu-proprio del 30 decembre 1847 sul Consiglio dei ministri, ove si dispone: che niuno possa coprire diversi impieghi governativi, ed avendoli sia astretto all’oziane.
Egli è come tutti sanno cosa importantissima negli stati costituzionali la verificazione delle nomine dei depu-